Michelangelo a Firenze. Dopo aver scoperto Firenze seguendo il grande Leonardo,oggi faremo una passeggiata per il capoluogo toscano sulle orme di Michelangelo! Approfittiamo delle prime luci del mattino, quando la città è svuotata dal caos e rilassiamoci per le vie della città più bella d’Italia.
Michelangelo a Firenze: Palazzo Vecchio
Iniziamo il nostro tour dal centro politico della città. Lo sanno in pochi ma all’interno del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio è conservata una delle statue più belle di Michelangelo: il Genio della Vittoria. Fu realizzata tra il 1533 e il 1534 per la tomba del papa Giulio II Della Rovere. Questa statua rimase nello studio dell’artista in via Mozza quando questi abbandonò definitivamente Firenze. Questa, come le statue non-finite, divennero di proprietà di suo nipote Leonardo Buonarroti. In un primo momento provò a venderle, poi su suggerimento di Daniele da Volterra, provò a farla collocare sulla tomba di Michelangelo in Santa Croce. A questa opzione si oppose Giorgio Vasari che propose di regalarle a Cosimo I. Ecco quindi la storia che giustifica il perché oggi il Genio della Vittoria si trova a Palazzo Vecchio e i Prigioni invece, siano stati collocati nella Grotta del Buontalenti.
La statua rappresenta allegoricamente la vittoria. L’uomo infatti è rappresentato fiero, vincente orgoglioso della sue conquiste. Nonostante Michelangelo non rappresenti una scena dinamica, il movimento che scaturisce dal blocco di marmo è evidente. La torsione del corpo, il braccio piegato e il volto girato verso il lato opposto danno vita al dinamismo caratterizzante delle opere di Michelangelo. Sotto il vincitore, il sottomesso è bloccato con agilità. Anche esteticamente le due figure sono molto diverse tra loro. Alla bellezza e all’eleganza del giovane vincente si contrappone il barbuto e anziano sconfitto. La genialità di Michelangelo va oltre. Infatti, anche le superfici vengono lavorate in maniera diversa. Il giovane è levigato alla perfezione e il vecchio sottomesso, al contrario, è ruvido e incompleto.
Michelangelo a Firenze: la Galleria degli Uffizi
La Galleria degli Uffici, l’edificio che un giorno accoglieva gli uffici amministrativi della famiglia Medici, conserva l’unica tela terminata di Michelangelo. L’incredibile Tondo Doni si staglia con i suoi colori sulla struttura bianca del nuovo allestimento, diventando l’opera su cui si focalizza l’attenzione di ogni visitatore. Movimento, colori cangianti, brillantezza, classico, innovazione, forza e dolcezza. Il Tondo Doni è un concentrato di tutte queste caratteristiche. Fu realizzato per la famiglia Strozzi-Doni in occasione delle nozze o forse, come dono per la nascita del loro primogenito. Il gruppo vede protagonisti San Giuseppe, il Bimbo e Maria.
Il passaggio del bimbo provoca una torsione bellissima del corpo della madre. Una donna dalla muscolatura accentuata e dal volto gentile, senza velo in testa, realizzato utilizzando come modello un corpo maschile. I nudi sullo sfondo alludono all’umanità pagana e per questo divisi dai tre protagonisti principali. La differenza tra le due realtà è accentuata dalla scelta di utilizzare due prospettive diverse. Il mondo pagano è lontano, non solo visivamente, ma anche nel tempo. Ed è più schiacciato, più moralmente e intellettualmente basso. Il mondo cristiano è più vicino, si protrae in avanti, elevando lo spirito. Molto particolare, con queste teste che sporgono verso l’esterno, è la cornice. Si pensa che anche questa sia stata disegnata dallo stesso Michelangelo.
Michelangelo a Firenze: la Basilica di San Lorenzo
La prima cattedrale di Firenze, è uno dei luoghi più emblematici della città. A parere mio è il luogo che meglio riassume l’essenza di Firenze. La sua facciata incompleta non anticipa alla bellezza straordinaria che troveremo all’interno. Una bellezza a misura d’uomo, alla portata di tutti. Sì, perché non ha niente a che vedere con le enormi basiliche ricche di sfarzo, che di solito visitiamo. La facciata non venne mai realizzata, nonostante il progetto fosse stato abbozzato da Michelangelo. Ancora oggi è possibile osservare il modello ligneo a casa Buonarroti, e continueremo a chiederci, chissà come sarebbe stato il risultato. Oltre alla magnifica Sagrestia Nuova nella Cappella dei Principi, Michelangelo lascia comunque il segno nel complesso mediceo, realizzando un vero capolavoro architettonico: la Biblioteca Medicea Laurenziana.
Michelangelo a Firenze: la Biblioteca Medicea Laurenziana
La Biblioteca Medicea Laurenziana conserva la più pregiata raccolta di manoscritti del nostro paese. Voluta da Cosimo il Vecchio, fu ampliata da Lorenzo il Magnifico.E’ una vera fortuna poterla visitare oggi. Tutti i preziosi scritti vennero infatti confiscati in occasione della prima cacciata dei Medici e portati a Roma. Il suo ritorno a Firenze si deve a Clemente VII. Il problema del dislivello tra vestibolo e sala di lettura richiese la creazione di uno scalone. Il disegno, realizzato da Michelangelo, venne realizzato da Bartolometo Ammannati. Il quale modificò il materiale, preferendo la pietra serena al legno di noce, come ipotizzato da Buonarroti. La scala tripartita, scandita da questa morbida cascata di gradini, è un’invenzione manierista del genio michelangiolesco. Se al centro domina la figura curva, gli altri due accessi laterali presentano scalini squadrati, perfettamente amalgamati con il resto dell’architettura.
Michelangelo a Firenze: la Galleria dell’Accademia
Chiudiamo il nostro tour con un’opera che è diventata il simbolo dell’Italia nel mondo: il David. Questa scultura magistrale e i Prigioni sono conservati alla Galleria dell’Accademia. Percorrendo il corridoio che conduce alla Tribuna di Michelangelo troviamo i Prigioni. Queste sculture, destinate alla tomba di Giulio II, sono la perfetta sintesi del non finito/ infinito michelangiolesco. Ma ecco che sul fondo si staglia con i suoi 5 metri di altezza il David. Qui Michelangelo urla al mondo la sua grandezza. Realizzato da un blocco di marmo già scolpito, l’eroe biblico prende forma dal marmo ed è rappresentato in un momento inusuale. Michelangelo porta in vita il momento precedente allo scontro con Golia. Teso, concentrato, pronto a scagliare il sasso che tiene nella mano destra. La tensione del momento è papale da un dettaglio incredibile: le vene ispessite sulle braccia.
Se le meraviglie viste finora non vi hanno fatto emozionare, trattenere i brividi davanti al David di Michelangelo sarà impossibile!
Per visitare i Musei che ospitano le opere di Michelangelo vi consigliamo di prenotare on line, così da evitare le lunghe code. Leggete il prossimo articolo per scoprire le opere più belle di Donatello a Firenze!