Ed ecco a voi il capolavoro scultoreo di Michelangelo: il famosissimo David.

Si legge che questa sia la statua più fotografata e riprodotta al mondo. Declinata in migliaia di varianti, stampata su magliette, cartoline, ceramiche e qualunque immaginabile gadget e supporto.

Ma non tutti sanno che, prima di trovare definitiva collocazione alla Galleria dell’Accademia a Firenze, il David se ne è andato a spasso per secoli per tutta la città, apparentemente senza posa .

Nell’edificio in via Ricasoli che oggi ospita la Galleria dell’Accademia, in passato si ergevano i locali dell’Ospedale di San Matteo e del convento di  Cafaggio.
Il nuovo ambiente, realizzato per volere del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena venne destinato al’insegnamento dell’arte.
In quella che era la galleria maschile dell’ex ospedale vennero collocati i gessi, i disegni e i modelli vari. Mentre in quella che era stata la corsia delle donne vennero sistemati i dipinti.

L’amore per l’arte del Granduca fece decollare il numero delle opere esposte alla Galleria, a cui vennero aggiunte i lavori premiati durante i concorsi accademici triennali di pittura e scultura.
Ma ciò  che contribuì ad aumentare il successo e la visibilità del museo fu lo spostamento al suo interno del David di Michelangelo, opera simbolo e emblema della città di Firenze.

Il David e i Medici

La realizzazione di tale opera è strettamente legata al periodo mediceo e alla forte volontà dei fiorentini di ristabilire un poter repubblicano.
Proprio per questi motivi – e forse anche a causa della sua nudità – la statua non venne posta su un contrafforte della cupola come previsto.
Fu invece collocata in Piazza della Signoria, davanti a Palazzo Vecchio, sede dell’autorità politica.

Gli anni passarono e la statua andò sempre più deteriorandosi, vittima quotidiana degli effetti atmosferici.
Fu così che nel 1872 l’architetto Emilio de Fabris venne incaricato di costruire una tribuna, posta al termine della Galleria dei Quadri antichi, per ospitare e proteggere la statua.

Quando, un anno più tardi la tribuna fu completata, i fiorentini assistettero al più spettacolare trasloco di un’opera d’arte.
Il David venne imbracato in un complesso carro di legno che, scorrendo su delle rotaie, attraversò possente e fiero le vie del centro di Firenze.
Accompagnato dall’entusiasmo e dalla preoccupazione dei cittadini, il David arrivò all’Accademia – e lì rimase coperto sotto la sua gabbia lignea per altri 9 anni.

Nel 1875, in occasione del IV centenario della nascita di Michelangelo, venne allestita una mostra che vedeva protagoniste alcune riproduzioni in gesso dei più importanti capolavori dell’artista.
Solo in quella circostanza la statua venne spacchettata e mostrata temporaneamente al pubblico.

Passarono dieci lunghi anni, il 22 Luglio 1882 il Museo michelangiolesco venne inaugurato e il David, croce e delizia dei fiorentini, venne svelato al piacere del pubblico.

E da quel giorno si mostra orgoglioso agli occhi dei numerosi turisti che visitano la Galleria dell’Accademia.

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