I tre grandi del Rinascimento fiorentino, tra Masaccio, Donatello e Brunelleschi

I tre grandi del primo Rinascimento fiorentino sono Masaccio, Donatello e Brunelleschi. Il Rinascimento fiorentino è un periodo artistico culturale della storia dell’arte di Firenze trai più significativi per la città. Il Rinascimento è un movimento che nasce e si sviluppa proprio da Firenze tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna. Questo periodo è stato vissuto come un’età di grande cambiamento. Nel corso di questi anni maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, così facendo si svilupparono le idee dell’Umanesimo.

Sono stati tanti gli artisti che hanno caratterizzato il periodo rinascimentale in Toscana e in modo particolare a Firenze. In questo articolo vedremo chi sono stati i tre grandi artisti che rinnovarono i linguaggi della pittura, all’architettura e della scultura.

I tre grandi del Rinascimento fiorentino: Masaccio

Tommaso di ser Giovanni Cassai, detto Masaccio, è il pittore che ha spalancato le porte del Rinascimento. Presso la Galleria degli Uffizi è possibile osservare una delle porte più importanti del grande Masaccio, Sant’Anna Metterza. La Madonna col Bambino e Sant’Anna è un dipinto su tavola realizzato da Masaccio e Masolino da Panicale ed è una delle opere chiave dei primi traguardi del Rinascimento fiorentino conservata alla Galleria degli Uffizi.

Vediamo insieme cosa rappresenta questo grande capolavoro.

Masaccio - Sant'Anna Metterza

Masaccio – Sant’Anna Metterza

Sant’Anna Metterza: descrizione dell’opera

Nel dipinto è raffigurato un gruppo sacro che si trova su un trono sul quale compaiono Sant’Anna, la Madonna con Gesù Bambino e ai lati cinque angeli. Sant’Anna è detta anche Metterza. La “Metterza” era una tipologia iconografica dove veniva raffigurata Sant’Anna “messa a fare da terza”, cioè terza in ordine di importanza. Questo era uno dei modi tradizionali di raffigurare Sant’Anna che a Firenze godeva di una grande devozione.

Inoltre, osservando l’opera noterete che ai lati sono presenti cinque angeli. Tre angeli reggi-cortina che stendono un drappo prezioso alle spalle del gruppo sacro. In basso, invece, si trovano altri due angeli spargi-incenso. Le figure angeliche seguono proporzioni gerarchiche, infatti sono molto più piccole rispetto alle figure sacre poste sui due gradini del trono. Inizialmente l’iconografia prevedeva che fosse risaltata maggiormente la figura di Sant’Anna di Masolino. In questo dipinto Sant’Anna ha un’aureola più grande e tende la mano sinistra verso il Bambino. L’intervento di Masaccio ha spostato l’attenzione sulle due figure in primo piano, la Madonna e il Bambino, contraddicendo in questo modo l’iconografia tradizionale

I tre grandi del Rinascimento fiorentino: Brunelleschi

Un altro “padre” del Rinascimento è sicuramente Brunelleschi. Fu un abile architetto, ingegnere, scultore, orafo e matematico italiano, per questo conosciuto anche come il genio del Rinascimento. Filippo Brunelleschi è un artista a tutto tondo a cui si deve l’invenzione della prospettiva lineare. Brunelleschi studiò molto durante la sua adolescenza, uomo molto curioso che nel 1402 viaggiò a Roma in compagnia di Donatello. Nella città eterna ebbe l’occasione di studiare resti antichi e di osservare la struttura della cupola del Pantheon che lo ispirò per la realizzazione della cupola a Firenze.

Nel 1418 fu bandito un concorso a Firenze per risolvere i problemi di tipo ingegneristico ed estetico riguardanti la cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Brunelleschi usò per la cupola una calotta interna più robusta per sostenere il peso più leggero della calotta esterna. Utilizzò una forma a sesto acuto e ogni cupola era divisa da otto vele in verticale. In questo modo dimostrò la concretezza di una cupola senza armatura. Oggi la cupola è considerata il simbolo del capoluogo toscano, un meraviglioso tesoro dell’architettura italiana famoso in tutto il mondo.

I tre grandi del Rinascimento fiorentino: Donatello

L’ultimo dei padri del Rinascimento insieme a Masaccio e Brunelleschi è Donatello. L’Umanesimo rinascimentale di Donatello fu popolano ed espressionistico. Il grande scultore fu attratto dalla prospettiva brunelleschiana e sperimentò più tecniche e materiali possibili. Successivamente arrivò a dedicarsi al disegno che caratterizza la scuola artistica fiorentina. Nel corso degli anni, Donatello è stato identificato come il padre della scultura moderna per la sua capacità di trasmettere una grande umanità alle opere.

Oggi molte opere di Donatello sono sparse per tutta la città di Firenze. Molte di queste sono solo delle copie perfette dato che le originali sono state posizionate all’interno di chiese e musei in modo da salvaguardarle dai fenomeni atmosferici. Passeggiando nel cosiddetto Piazzale degli Uffizi ai lati noterete varie nicchie. Ciascuna ospita al suo interno uno dei più grandi artisti italiani, tra i quali riconoscerete Donatello. Altre opere sono presenti nei vari musei della città, ad esempio a Palazzo vecchio nella Sala dei Gigli si trova la statua bronzea Giuditta ed Oloferne. Mentre sulla facciata della chiesa di Orsanmichele in una nicchia si trova la statua marmorea di San Marco. Da non dimenticare la statua bronzea del David nel Museo Nazionale del Bargello considerata la prima grande opera della scultura rinascimentale e la prima statua a tutto tondo di un nudo.

Ultimo consiglio

Come avrete capito leggendo l’articolo molte opere dei tre grandi artisti del Rinascimento si trovano a Firenze, ad esempio alla Galleria degli Uffizi e al Bargello. Vi consigliamo di acquistare in anticipo i vostri biglietti. In questo modo risparmierete molto tempo da dedicare alla vostra visita all’interno dei musei!

 

 

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