La Galleria Palatina: capolavori da non perdere
I capolavori della Galleria Palatina. Il Palazzo Pitti a Firenze, un tempo residenza della famiglia Medici è una miniera d’oro. Appartamenti monumentali, il Museo degli Argenti e delle Porcelle e la celebre Galleria Palatina dipinta da Pietro da Cortona con la tecnica dell’affresco. Dopo avervi esposto le 10 opere da non perdere alla Galleria degli Uffizi, ecco i capolavori da non perdere alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala di Giove
In questa sala si trovano due opere simbolo del Rinascimento. La Velata di Raffaello Sanzio e le Tre età dell’uomo di Giorgione, a queste si aggiungono altre opere importantissime del Rinascimento. Ad esempio la Madonna del sacco del Perugino. Questo è un dipinto che si rivela molto interessante per gli studi relativi allo spazio compositivo, al quale si aggiunge il piccolo San Girolamo realizzato dal Verrocchio. Di rilevante importanza è anche il San Giovanni Battista di Andrea del Sarto del 1523 in stile classico e la sua Annunciazione del 1513 dagli spunti manieristici. Il Compianto sul Cristo morto di Fra’ Bartolomeo e il Guidolbaldo II della Rovere del Bronzino sono due capolavori del fine Rinascimento che anticipano l’arrivo del Barocco.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala di Saturno
La carriera di Raffaello è praticamente raccontata in questa sala. A partire dalla Madonna del Granduca fino alla Visione d’Ezechiele del 1518 circa. Tra le varie rappresentazioni di Madonne e altri ritratti, non manca quella di Maddalena Doni del 1505 che ha fortemente influenzato il gusto del ritratto del Rinascimento.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala di Apollo
E’ Tiziano a capo di questa stanza: Santa Maria Maddalena del 1530 si trova accanto al ritratto del Giovane inglese. Tra le altre opere degne di nota c’è la Pietà di Luco e la Sacra famiglia Medici di Andrea del Sarto, che già annunciano alcuni precetti della cultura manierista. Un grande esempio di pittura classica si ritrova nelle opere degli artisti bolognesi qui presenti, quali Guido Reni e Guercino.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala di Venere
L’opera principale di questo spazio espositivo è la Venere italica di Canova. Tuttavia, Tiziano ruba la nostra attenzione con la sua copia del Ritratto di Papa Giulio II di Raffaello e il suo famoso Ritratto di Piero Aretino. In questa sala è necessario dedicare una particolare attenzione al bucolico Ritorno dei contadini dai campi, il capolavoro di Rubens.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala di Marte
Qui si riassume l’arte di Rubens, con Le conseguenze della guerra risalente al 1638 e I quattro filisofi del 1612. La collezione include l’emozionante Ritratto del cardinale Guido Bentivoglio di Antoon van Dyck.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala di Ulisse
In questa sala è conservata la Madonna dell’Impannata di Raffaello e la Morte di Lucrezia una delicatissima opera di Filippo Lippi, risalente ancora al suo periodo di apprendistato presso Sandro Botticelli.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala dell’Iliade
L’opera principale è La Gravida realizzata nel periodo fiorentino di Raffaello, dipinta in un stile inusuale che si avvicina ai tratti della pittura fiamminga. Andrea del Sarto presenzia in quest sala con la sua Assunzione Panciatichi e Assunzione Passerini. Artemisia Gentileschi è la solo donna a rappresentare il periodo Barocco. Autrice di ritratti di forti figure femminili provenienti dalle storie bibliche come la Maddalena e Giuditta con la sua ancella.
I capolavori della Galleria degli Uffizi: la Galleria delle statue e altre sale
Tale ambiente è adatto anche per mostre temporanee. Da non perdere nella Sala di Berenice il Cavadenti di Caravaggio e la Resurrezione di Cristo realizzata dal giovane Rubens nella Sala delle Belle Arti. Nella Sala Castagnoli è assolutamente da non perdere la famosa Tavola delle Muse, realizzata con la tecnica del commesso fiorentino.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala dell’Educazione di Giove
In questa sala si nota il tenero Amore dormiente di Caravaggio del 1608. Giuditta con la testa di Oloferne di Cristofano Allori è un calzate esempio di studio del chiaroscuro. Il volto di ognuno dei personaggi fa riferimento a una persona della vita dell’artista. Giuditta è la donna amata dall’artista, l’anziana che la guarda ha le sembianze della madre e il capo di Oloferne ha le caratteristiche dell’Allori.
I capolavori della Galleria Palatina: la Sala della Stufa e il Bagno di Napoleone
Qui da non perdere gli affreschi di Pietro da Cortona e il pavimento in maiolica. Il bagno in stile impero è una delle rare testimonianze di Palazzo Pitti del breve regno del condottiero francese.
Ecco quali sono secondo noi le opere sicuramente da vedere all’interno del labirinto di bellezze costituito dalla Galleria Palatina. Nel prossimo articolo torneremo alla Galleria degli Uffizi e vedremo cosa succede quando la musica abbraccia l’arte.