Spesso confuso con il mosaico, il commesso fiorentino è una tecnica che nasce e si sviluppa in Toscana.
Chiaramente, come nella maggior parte dei campi artistici, anche in questo caso la famiglia Medici fu la prima a riconoscere l’unicità di questo stile e a promuoverlo.

Cosimo I dimostrò da subito un forte interesse nei confronti degli antichi marmi pregiati, interesse che si estese alla sperimentazione su materiali preziosi.
Francesco I chiamò a Firenze importanti artisti artigiani e Ferdinando I avviò la costruzione del mausoleo di famiglia adottando questa tecnica artistica.

Ma quali sono le fasi per realizzare un’opera a commesso?

L’idea prende vita in un disegno preparatorio per poi proseguire con la scelta delle pietre che verranno usate nell’esecuzione dell’opera – porfido, lapislazzuli, graniti o altre pietre preziose.
Quste vengono poi tagliate non geometricamente, ecco l’enorme differenza rispetto al mosaico, e accostate tra di loro in un impeccabile lavoro di rifinitura e di lucidatura finale.

Dove possiamo trovare esempi di commesso fiorentino?

Commesso Fiorentino

Il maggior numero di opere realizzate a commesso sono conservate all’Opificio delle Pietre Dure, rinomato istituto nel campo del restauro.

L’antico opificio nasce per volontà di Ferdinando I, il quale  aveva bisogno di formare le maestranze necessarie per realizzare l’ambizioso progetto della cappella dei Principi in San Lorenzo.

Questa prima realtà si fuse poi, agli inizi del ‘900, con la nascita presso del primo laboratorio di restauro moderno d’Italia.
In occasione della tragica alluvione del 1966, l’opificio si confermò come l’eccellenza che già aveva dimostrato di essere, riportando alla luce degli straordinari capolavori che sarebbero potuti scomparire per sempre.

Esempi di opere a commesso si possono trovare proprio all’intero della Cappella dei Principi.
Visto il tono funebre dell’opera vennero scelti  colori più smorzati e cupi con porfidi e graniti per la parte alta della struttura; nella zoccolatura invece, i colori si fanno più vivaci, per riprodurre gli stemmi delle famiglie fedeli ai Medici.  Nelle nicchie sarebbero dovute entrare le statue dei granduchi, anche queste in commesso, l’opera si rivelò però troppo ambiziosa e ne vennero realizzate soltanto due.

Il commesso è un piccolo gioiello appartenente alla città di Firenze, realizzato ancora oggi e un grande tesoro da preservare, custodire e ammirare.

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