Visitare il Museo del David a Firenze, vi racconto la mia esperienza

Visitare il Museo del David è senz’altro una tappa obbligata per gli amanti dell’arte che vengono a Firenze.
Per iniziare bene il primo giorno di Ottobre ho deciso di andare a visitare la Galleria dell’Accademia anche conosciuta come Museo del David perché da molto tempo ormai ospita l’originale del David di Michelangelo, indiscusso simbolo della città di Firenze e della scultura michelangiolesca.

Visitare il Museo del David a Firenze, come saltare la coda

Accademia Via Ricasoli Firenze

Ingresso Accademia – Via Ricasoli Firenze

La Galleria dell’Accademia di Firenze si trova in via Ricasoli una piccola via che parte da piazza del Duomo e arriva fino piazza San Marco. Mentre percorro questa strada intravedo già la fila per l’ingresso che si protrae per circa 150 metri. Per fortuna sono stata previdente ed ho prenotato l’ingresso. La prenotazione alla Galleria dell’Accademia è sempre consigliata per dedicare tutto il tempo che hai a disposizione al museo piuttosto che stare in coda. Davanti all’ingresso del museo due simpatici artisti di strada intrattengono le persone suonando canzoni italiane. La viuzza pullula di turisti rumorosi e impazienti di visitare il famoso museo. Dopo aver cambiato il voucher con il biglietto faccio la piccola fila per l’ingresso prenotati e una volta dentro il passo successivo è passare i controlli di sicurezza. Come al solito a dirigere questa operazione ci sono due uomini della sicurezza poco cortesi, puoi anche provare a fargli un sorriso ma loro resteranno impassibili, come due guardie fuori da Buckingham Palace.

Visitare il Museo del David, non solo Michelangelo scultore…

Galleria dell'Accademia Firenze

Galleria dell’Accademia Firenze

L’entrata è molto ampia infatti è qui che si trova l’ufficio per ritirare le audio-guide, se prenotate, oppure per noleggiarle in loco. Adesso sono pronta per entrare. Ma prima prendo dal mio zaino la macchina fotografica. Voglio immortalare e portare sempre con me queste opere come un turista porta con sé la cartolina della città visitata. La prima sala da visitare è la Sala del Colosso che è dominata dal “Ratto delle Sabine” del Giambologna. Tutto intorno le pareti sono decorate da capolavori del XV secolo, per lo più sono opere lignee e trittici. Il percorso segue con la Galleria dei Prigioni, sculture di Michelangelo che seguono la sua stessa tecnica del “non finito”.

Galleria dei Prigioni Firenze

Galleria dei Prigioni

Infatti, queste opere sono abbozzate. Si può vedere una parte già ben lavorata ma si può vedere anche il blocco di marmo non finito che sovrasta il lavoro iniziato. In questo modo, possiamo capire quanto sia difficile dare vita ad una figura da un blocco di marmo senza alcuna forma. Infine possiamo anche vedere il procedimento esecutivo dell’opera attraverso i segni dello scalpello sulla superficie. I quattro Prigioni sono posti ai lati del lungo corridoio che porta alla Tribuna. Ed eccolo lì in tutta la sua imponenza: il David.

Visitare il Museo del David, storia del colosso di marmo

La Tribuna - Gallery dell'Accademia

La Tribuna – Gallery dell’Accademia

Nel 1501 Michelangelo fu chiamato a Firenze dall’Opera del Duomo che voleva commissionargli un lavoro grandioso non solo nel tema ma anche nelle dimensioni. Questa statua doveva rappresentare la leggenda del David che vittorioso abbatte il gigante Golia. Michelangelo doveva farlo utilizzando un blocco di marmo che giaceva abbandonato nel giardino dell’Opera del Duomo. In realtà il marmo di Carrara era stato assegnato a due artisti prima di lui che lo avevano rifiutato causa “taroli”. Trattasi di imperfezioni del marmo che avrebbero compromesso la riuscita di un’opera di tali dimensioni.

La statua doveva collocarsi su uno dei contrafforti della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a 80 metri d’altezza. Michelangelo non si fece scoraggiare dallo stato del marmo ed iniziò a lavorarlo incessantemente dando un’interpretazione sorprendente all’avvenimento Biblico che nessuno aveva previsto. Infatti, a differenza dei suoi colleghi rappresenta l’attimo prima della battaglia, il giovane pastore è teso e gli si legge dall’espressione degli occhi, i muscoli contratti e le vene in rilievo. David è pronto a sconfiggere Golia e niente lo potrà fermare. Dopo essere stato posizionato in Piazza della Signoria, il David venne successivamente spostato nel 1873 alla Galleria dell’Accademia per evitare che agenti atmosferici la danneggiassero.

Dopo il David ancora tesori d’arte

Galleria dell'Accademia

Galleria dell’Accademia

Il percorso espositivo prosegue in un corridoio ampio che porta alla gipsoteca Bartolini. Qui è possibile ammirare una collezione di riproduzioni e calchi in gesso di sculture in bronzo, marmo e terracotta. Questa sala è davvero bellissima ed è anche la fautrice della fondazione della Galleria dell’Accademia di Belle Arti. Questa era frequentata da studenti che ammiravano e creavano copie di capolavori in gesso con l’aspirazione di diventare un grande scultore. L’ultima sala del museo situata al pianterreno è dedicata alla pittura dal Duecento al Quattrocento. In questo caso facciamo riferimento alle opere più antiche della Galleria e tutte sono iconografie religiose provenienti da chiese o conventi.

Visitare il Museo del David, il secondo piano

Le scale che portano al secondo piano sono vicine al piccolo bookshop che vende un po’ di tutto in realtà. Il bookshop non è molto grande ma un finestrone che da’ sul cortile interno illumina la sala rendendolo un posto piacevole dove rilassarsi un attimo prima di ripartire. Se posso permettermi di darvi un consiglio portatevi un ventaglio o un ventilatorino portatile perché dentro al museo fa caldissimo! Se state aspettando di entrare, è inverno ed avete freddo, non abbiate alcuna preoccupazione perché ci penserà la Galleria dell’Accademia a scaldare i vostri animi!

Se il primo piano è caotico e pieno di gente, il secondo piano è esattamente l’opposto. Molto tranquillo, riesci ad ammirare le opere con calma e attenzione. Anche in queste sale i soggetti rappresentati sono per lo più religiosi e si possono datare tra il XIII e il XIV secolo. Al centro di ogni sala ci sono dei carinissimi panchetti in velluto che effettivamente sono molto utili per rilassare le gambe dopo questa visita e riprendere un po’ di energie.

Visitare il Museo del David, altri utili consigli

Ovviamente come in ogni museo all’interno non è possibile mangiare, portare animali e portarsi dietro zaini o borse ingombranti. Si richiede il massimo silenzio anche se le guide che spiegano fanno un po’ di bruito. È possibile fare le foto ma senza flash.L’Accademia è aperta dalle 8:15 alle 18:50 tutti i giorni tranne il lunedì che è giorno di chiusura. Spero che questo articolo vi sia di aiuto! Buona giornata a tutti!

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