Museo degli Uffizi e nuove interpretazioni per l’Allegoria sacra di Giovanni Bellini.
Nuovi punti di vista creano nuovi motivi per visitare il Museo degli Uffizi. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha gettato nuova luce sull’opera di Giovanni Bellini “Allegoria Sacra”. Questa opera è esposta nella sala numero 21 della galleria. L’opera è dedicata appunto a Giovanni Bellini e l’allievo Giorgione.

Descrizione dell’opera di Bellini

La scena si svolge all’aperto. La parte antistante e vicina allo spettatore si svolge su una terrazza che dà su un lago, con sullo sfondo montagne, valli e case isolate. Sulla terrazza si muovono diversi personaggi. La loro peculiarità è però quella di muoversi liberamente nello spazio, sembrano slegati l’uno dall’altro, in attesa, come scrive Vittorio Sgarbi, di una “chiamata all’appello”. Tra i personaggi all’interno del recinto della terrazza, partendo da sinistra verso destra, troviamo la Madonna. Questa è seduta su alcuni gradini e riceve la preghiera di una donna inginocchiata. Sulla destra della Madonna, un’altra figura femminile sembra quasi “levitare” come ci suggerisce Sgarbi, mentre dalla parte opposta San Sebastiano e Sant’Onofrio guardano verso la Vergine.

Al centro della scena Gesù scuote una pianta di frutti che vengono raccolti da alcuni bambini lì intorno. Al di fuori della terrazza troviamo alcune figure interessanti. Prima fra tutte, un inconsueto musulmano che volto verso sinistra attira forse le attenzioni di San Paolo, che con spada sguainata sembra essere rivolto proprio verso la figura del mussulmano, e San Pietro, appoggiato alla balaustra.

Il significato di questo dipinto esposto nel Museo degli Uffizi è sempre stato criptico per tutti i critici. Molti hanno addirittura pensato che la poca inintelligibilità fosse dovuta alla committenza di uno degli esponesti del patriziato veneziano. Spesso infatti da ristrette cerchie di nobili o intellettuali partiva la committenza per un’opera il cui significato era chiaro solo a chi l’aveva voluta.
Tuttavia, la critica di Sgarbi dà al quadro una luce moderna. Per lui i personaggi all’interno del quadro sono “personaggi in cerca d’autore”. Come attori nel backstage aspettano di essere chiamati per la rappresentazione principale. Cioè una rappresentazione della sacra famiglia che qui ancora deve realizzarsi. Inoltre, il paesaggio non è secondo il critico solo uno sfondo sfumato ma ha un ruolo preponderante. Vi troviamo infatti riferimenti al mondo pagano e al mondo islamico.

Alla luce di questa nuova critica, è necessario quindi tornare al museo degli Uffizi per soffermarsi su questo quadro per apprezzarne tutte le diverse sfumature e le diverse angolazioni.

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