Sappiamo tutti quanto Firenze possa essere considerata un centro poliedrico, fedele al passato e con uno sguardo sempre proiettato verso  il futuro.
Questa dualità è ben espressa da due mostre attualmente in corso in città, e che per niente al mondo potete lasciarvi scappare.

Helidon Xhiaxha al Giardino di Boboli

Fino al 29 Ottobre 2017, il Giardino di Boboli ospita In ordine sparso.
Quindici installazioni realizzate dall’artista Helidon Xhixha.

Figlio d’arte, Xhixha, vive tra Milano e Dubai e con le sue opere in acciaio inossidabile ha  conquistato la critica in poco tempo.
I suoi lavori rendono omaggio a concetti filosofici e naturalistici, reinterpretandoli in chiave contemporanea.

Con le loro forme a superficie specchiante le opere si fondono all’ambiente circostante e, proseguendo una sofisticata indagine intellettuale ed estetica, offrono nuove interpretazioni sul tema dell’intreccio tra arte e natura così caro in quei secoli agli artisti dei Medici, che lo descrissero con sorprendenti fontane e grotte meravigliose.

Le opere esposte sono in gran parte inedite, create dall’artista per l’occasione.
Collocate nello spazio antistante Palazzo Pitti, Conoscenza e Infinito sono un tramite con Firenze e con il carattere austero e matematico della sua estetica urbana.
Conoscenza riporta alla mente Fibonacci, la risposta più immediata della natura alla Sezione Aurea, mentre Infinito richiama i concetti fondamentali di ordine, equilibrio e regolarità.

Nella maggioranza delle sue opere, Helidon Xhixha trasforma l’acciaio inossidabile lucidato a specchio in incredibili forme astratte d’immensa grandezza e bellezza, commento visivo dell’interazione tra metallo e luce, tra oggetto e ambiente circostante.

La Manifattura Ginori al Bargello

Firenze, fino al primo Ottobre, ospiterà anche una mostra dedicata a una manifattura storica, la più antica in Italia: la Richard-Ginori.
Il marchese Ginori raccolse sistematicamente le forme presenti nelle botteghe appartenute agli scultori attivi dal tardo Rinascimento al Barocco, servendosene per creare i modelli della sua grande scultura in porcellana.

Nel percorso espositivo al Bargello, le più importanti sculture prodotte nel primo periodo della Manifattura saranno messe in dialogo con opere della collezione permanente del museo e presentate in confronti inediti con cere, terrecotte o bronzi che servirono come modello totale o parziale delle porcellane.

Divisa in sei nuclei, la mostra contiene pezzi unici che ritornano in Italia per la prima volta, un esempio fra tutti, la copia della celebre Venere de’ Medici.
La statua bronzea, infatti, fu compiuta da Massimiliano Soldani Benzi nel 1702 su commissione del principe Johann Adam Andreas I di Liechtenstein, ed è tuttora nella collezione dell’attuale principe.
il suo ritorno dopo trecentocinquanta anni rappresenta una rara occasione per ammirare un  capolavoro della manifattura fiorentina.

Due mostre ricche di novità e di opere d’arte dal valore inestimabile, a testimonianza di quanto Firenze sia una città in cui tutto convive in armonia, in cui la storia si fonde con la contemporaneità e la natura con la metropoli in divenire.

Una città di cui innamorarsi!

 

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