Liotard alla Galleria degli Uffizi. Ginevrino di origine francese, Jean-Étienne Liotard (1702-1789) era un maestro nell’arte della ritrattistica. La storia dell’arte italiana non parla molto di questo pittore, le cui opere sono conservate alla Galleria degli Uffizi, ma per la bellezza dei suoi lavori vale la pena essere conosciuto.
Sensibile al fascino dell’arte orientale, soprattutto in seguito alla sua permanenza a Costantinopoli dal 1738 al 1742, ha realizzato molte opere sotto questa influenza. Era conosciuto come un pittore turco e una delle sue opere è conservata anche al Corridoio Vasariano (che speriamo riapre presto!)
Liotard alla Galleria degli Uffizi: i suoi quadri
Gli Uffizi conservano una sua opera nella Sala 51, quella dedicata ai Pittori Francesi, risalente al XVIII secolo. Stiamo parlando del presunto Ritratto di Marie Adelaide di Francia, avvolta in una veste turca. La ragazza è la terza figlia di Luigi XV e Marie Leszxzynska, principessa polacca, diventata regina di Francia. La fanciulla è assorta nella sua lettura ed è comodamente seduta sul divano. L’ambientazione in cui viene rappresentata, non fa nessun riferimento al suo stato reale. Si tratta infatti, di un interno sobrio, con una finestra a sbarre alle sue spalle. Il fascino della scena risiede nella posa della figura e nei contrasti tra il verde del divano e il turchese del piccolo cappello alla sultanina, il tutto accentuato dalla sovrapposizione dei tessuti chiari della tipica veste turca.
Liotard alla Galleria degli Uffizi: l’influenza del Grand Tour
L’ispirazione nella rappresentazione della giovane donna proviene dalla partecipazione di Liotard al Grand Tour, durante il quale visiterà Costantinopoli. Per Grand Tour si intende il grande viaggio svolto dagli aristocratici europei nel corso del XVII secolo. Tra i partecipanti vi erano molti artisti, che sfruttavano il viaggio per perfezionare le loro conoscenze e ampliare i loro centri di interesse.
Jean-Étienne Liotard costruì la propria fortuna da un grande talento come fisionomista che lo rese uno dei ritrattisti più famosi del suo tempo. Una delle tecniche per il quale è ricordato è il ritratto a pastello. Il pittore ginevrino era alla costante ricerca di committenze, tra Francia, Inghilterra, Paesi Bassi, Grecia e Costantinopoli. Ha incentrato la sua pittura sugli effetti di luce e il trompe l’oeil. Le sue opere entrano in contatto con l’arte fiamminga dal quale rimarrà influenzato. L’artista dal quale resterà maggiormente colpito è Vermeer e la resa dei suoi magnifici colori.
Jean-Étienne era un fervente collezionista e un mercante oltre che artista. Il grande punto di forza della sue opere risiede nella luce emanata dagli sguardi dei suoi protagonisti, un aspetto che si contrappone molto alla resa opaca dei volti conferita dai suoi contemporanei. Era un artista innovativo e un po’ fuori dagli schemi, che merita di essere conosciuto!