Filippo Lippi agli Uffizi: storia di una passione senza fine nelle sale della Galleria

“Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano” P. Coelho

Quanti di voi sono alla ricerca del vero amore? Quanti sfiderebbero le avversità della vita pur di vivere a fianco della persona che si ama?

Sicuramente è quello che si chiese anche Filippo Lippi, anzi Fra Filippo di Tommaso Lippi, quando vide per la prima volta Lucrezia Buti alla metà del XV secolo.

Filippo Lippi, fu un famoso pittore fiorentino attivo nello stesso periodo del Masaccio e del Beato Angelico, dai quali trasse profonde ispirazioni.

Alla Galleria degli Uffizi sono esposte alcune delle sue opere: la Pala del Noviziato (1445 circa), l’Incoronazione della Vergine (1439-1447) e la Madonna col bambino e due angeli (1465 circa). La sua innovazione artistica fu principalmente quella di ritrarre figure snelle e raffinate con capelli svolazzanti che rimandavano all’arte fiamminga, di cui Filippo Lippi fu un estimatore.

Secondo la critica, proprio la Madonna col bambino e due angeli nasconde un affascinante segreto: sotto le spoglie di questa elegante figura femminile si nasconderebbe Lucrezia Buti.

Lucrezia era la giovane donna di cui Fra Filippo era innamorato e con la quale intraprese una relazione amorosa segreta, dato che lui era un frate domenicano e lei una novizia del convento di Santa Margherita a Prato.

Secondo il Vasari, che raccontò la vicenda all’interno delle sue Vitae, Fra Filippo nel 1456 si trovava a Prato per affrescarne la cattedrale. In quel periodo pare che effettuasse numerose scappatelle con donne comuni e suore ma che, non appena conobbe la giovane Lucrezia, se ne innamorò perdutamente.

Per poterla frequentare in maniera privata, escogitò un ingegnoso espediente e chiese alle suore di far posare la giovane fanciulla per ritrarla nel volto della sua nuova Madonna. Lucrezia cominciò ben presto a corrispondere gli interessi amorosi del frate pittore e acconsentì. a quanto pare, a fuggire dal convento insieme a lui.

Una volta fuggiti, i due cominciarono una convivenza nella casa del Lippi che al tempo provocò un enorme scalpore, divenendo materiale per i racconti popolari.

L’amore che legava i due giovani era talmente forte che Filippo Lippi, pur di ottenere l’annullamento dei voti che legavano lui e Lucrezia alla Santa Chiesa, chiese l’intercessione di Cosimo il vecchio de’ Medici.

Cosimo, grande amante delle arti e nel pieno del suo potere, riconosceva nel frate una forte inclinazione artistica e per questo si prestò volentieri ad intercedere a loro favore con Papa Pio II per la rescissione dei voti religiosi.

Una volta sposati, i due ebbero due figli di cui uno, Filippino, seguì le orme del padre e divenne a sua volta un pittore.

Questa storia, che rimase impressa nella memoria del popolo fiorentino e che il Vasari raccontò cento anni dopo, inserendovi anche qualche curiosità sul carattere di Filippo Lippi, come ad esempio il fatto che non fosse un gran lavoratore, affascina ancora oggi.

Basti pensare che a quei tempi rompere un voto religioso non era concesso a tutti, uno fra i più famosi che lo fece fu Cesare Borgia, grazie al ruolo del padre Papa Alessandro VI.

Solo un grande amore, come ci viene tramandato dai poemi cavallereschi o da alcuni film come Pretty Woman, può avvicinarsi a questa vicenda.

Attraverso  la rappresentazione che Filippo Lippi diede della Madonna con le sembianze della ormai moglie Lucrezia, si può vagamente percepire quanto profondi fossero i suoi sentimenti.

Non pretendiamo di conoscere a fondo il cuore di un uomo e di una donna innamorati, ma con questo breve post ho voluto solo ricordare che il grande amore esiste e che trascende il tempo e lo spazio.

Dante diceva “Amor che muove il sole e le altre stelle” per ricordarci che il più puro dei sentimenti fa fare cose incredibili.

Seguiteci nei prossimi nostri post per scoprire con noi aneddoti e segreti della nostra amata Firenze! 

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